sabato 5 ottobre 2013

Elohim: manifestazione di Dio Uno-Trino e Plurimo

Dio Uno-Unico è il Tutto senza alcun oltre, l’Infinito. Dio è Essenza[1] e Sostanza[2]. Essenza per quel che è, Spirito Assoluto[3]; Sostanza per quel che ha, Amore, possiede se stesso nella sua natura[4] divina.  
Dio Spirito Assoluto, nel suo abisso divino[5], manifesta la sua natura divina come Amore, il quale, si fonda nella Libertà[6].
L’Assoluto di Dio per amore della sua natura si fa relazione attraverso due passaggi: il primo è quello all’interno della vita di Dio nella Trinità, dall’essere per sé del Padre all’essere “per” e “nel” Figlio Unigenito, con lo Spirito Santo[7]. Il secondo passaggio è la relazionalità esterna del mondo di Dio nell’atto della creazione.
Dio è Onnisciente, poiché conosce perfettamente il Bene[8] che garantisce l’eterna esistenza e conosce  perfettamente “il male”[9] che produrrebbe l’assoluta inesistenza, l’annullamento, il nulla assoluto.
Dio-Uno-Unico e Assoluto nella sua libertà vuole distinguere la propria Onniscienza, in conoscenza delle potenzialità del male e conoscenza delle potenzialità del bene.  Dio Assoluto vuole darsi un limite[10]: disattivare le potenzialità del male per poter perseguire eternamente le potenzialità del bene.
Questa autolimitazione divina genera un movimento diffusivo di bene, poiché è proprio dell’amore divino dilatarsi al di là di sé. Dio nella propria libertà sceglie di agire esclusivamente attraverso la dinamica del bene  per garantire un eterno Sì alla Vita eterna; avrebbe potuto scegliere di attivare le potenzialità del male se avesse voluto annullarsi, ma non lo fa perché fedele alla sua volontà di essere Dio non annulla alcunché del Tutto che egli è, poiché ogni infinito Aspetto[11] di Se stesso, è indispensabile alla totalità dell’Infinito.
Dio è dinamico Amore immutabile/mutevole nel suo eterno presente. immutabile nell’Essenza; mutabile per il dinamico amore che effonde nella vita della Sostanza[12].
Dio si manifesta come Persona[13], decide di rivelare il suo Volto e quindi riversa il suo Amore in ciascun aspetto particolare della sua Sostanza.
Nell’eterno suo presente, Dio-Uno-Unico cantava l’Io sono in un monologo che, attraversando gli infiniti aspetti particolari della Sostanza, echeggiava nel Tutto come armonia polifonica.  Dio nel suo progetto d’amore vuole che ogni aspetto particolare della Sostanza  diventi ciascuno dono di se stesso agli altri.                                                                                            
Ogni Aspetto particolare per diventare un essere distinto e in perfetta comunione con Dio dovrà essere abilitato a personificarsi nella Sostanza divina, attraverso la prova della libertà, nella dimensione spazio-tempo[14].






[1] "essenza" (dal greco "ousia"), vuol dire ciò che realmente è, ciò per cui una cosa è quel che è anziché un'altra cosa.
[2] dal latino substantia, ricalcato dal greco ποκείμενον (hypokeimenon), letteralmente traducibile con "ciò che sta sotto", si intende ciò che è nascosto all'interno di una realtà.
[3] Lo Spirito Assoluto è Colui che esiste per sé come vivente in eterno.
[4] Dal latino natus  da nasci nascere suffisso del participio futuro che letteralmente significa la forza che genera. In greco il termine “natura” physis deriva dal verbo greco phyo, che genericamente indica far crescere, crescere. Il termine “natura” indica l’origine, l’inizio, la provenienza e la genesi di una cosa o di tutte le cose. Concettualizzato, diventa fin dagli albori della filosofia, un concetto-chiave nel ricercare coi presocratici l’origine della natura, intesa come “mondo”, ossia come l’insieme di tutte le cose.
[5] Secondo la teologia negativa Dio viene manifestato a partire dal suo nascondimento, la categoria del “nulla divino” nel quale tutto nasce, la fonte originaria dell’essere nella sua immobile profondità. Il  nulla relativo che attraverso il soffio invitante dello Spirito diventa accoglienza della proposta del Tutto.
[6] In Dio la libertà coincide con la necessità. La sua libertà non è libero arbitrio, perché Dio vuole tutto ciò che corrisponde alla propria natura, al proprio amore. Infatti, l’Amore contiene una legge necessitante che consiste nell’uscire da sé per poter esercitare al massimo le sue potenzialità.
[7] La terza Persona è l’amore umile che si svuota della sua persona, affinché le altre persone siano e possono entrare in rapporto. Lo Spirito Santo è la metaxu, tra il Padre e il Figlio, che accompagna il Padre e il Figlio ad essere relazione d’amore.
[8] Il bene è qualche cosa, oltre la quale non posso spingermi; che esiste in sé, appunto perché è una totalità ideale infinita. Il bene è l’infinito nella sua sostanza d’amore.
[9] Il male è l’assenza del bene, il nulla assoluto, in greco ouk on. Il male è solo un aspetto apparente del bene, poiché ciò che può essere pensato per opposizione al bene sostanzialmente non esiste, il male non è essere, ma negazione dell’essere
[10] In ebraico limite ghebul deriva da gava alto, altezza. Ciò ci fa comprendere che Dio è l’Altissimo, che nessuno è pari a Lui, chi sorpassa questo limite si vuole mettere al suo livello. Qui Dio vuole porre un limite alle potenzialità del male, per affermare che il nulla non ha consistenza senza la sua opera.    
[11]  Gli infiniti aspetti della sua sostanza sono i personificandi enti generati da Dio a diventare persona divina.
[12] Per la teologia ortodossa questa sostanza è la Sofia divina, il mondo divino, la vita di Dio nella sua natura.
[13] Il termine "persona" deriva dal latino persōnam derivato probabilmente dall’etrusco φersuna ritenuto un adattamento del greco πρόσωπον (prósōpon) dove indica il volto della sostanza individuale.
[14]La categoria spazio-tempo costituisce il banco di prova della libertà creaturale per giungere alla personificazione divina nell’eterno presente.


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