mercoledì 3 settembre 2014

Unità e molteplicità

Per spiegare il mistero trinitario i teologi parlano (tra cui San Tommaso d’Acquino) di una molteplicità comunionale, unità nella molteplicità delle persone, l’Uno che include il molteplice, un Uno che è rapporto con l’altro, e quindi non-assoluto. In principio, Dio Elohim si espone come pluralità, come l’Uno articolato, l’Uno è quello che è appunto perché è per l’altro.
Nella generazione del Verbo, si ha la nascita di un Essere identico nella sostanza e distinto nella libertà personale, che si dona al Padre in una relazione d’amore. Invece per gli esseri viventi creati da Dio avviene una distinzione di enti diversi che entrano in una comunione progressiva di relazione sempre più conforme al modello trinitario.
Nel quinto giorno e poi anche nel sesto, l’invito a  fecondare e moltiplicare esprime bene questa unità nella molteplicità, come il seme, il quale è l’Intero inviluppato ed unito a se stesso, la sua unità si sviluppa nel germoglio, nel fiore e infine nel frutto. Così come  nella Trinità,l’Essere eterno del Logos si dispiega nel divenire temporale degli esseri viventi che attraverso una serie di atti liberi dovranno raggiungere la piena comunione con Dio, secondo il modello del Figlio Unigenito.
La molteplicità, il molto in ebraico si esprime con rv, la resh  che ci parla di capo, di corpo e la bet l’interiorità, la casa e la famiglia. Da qui si deduce che dall’Unico capo, dall’unico corpo è incluso il molteplice che per puro atto di amore si manifesta, uscendo da sé in una pluralità di enti diversi.
Infatti nella parola amore in ebraico א ה ב  possiamo notare nella sua decriptazione[1]: L’Uno 1= א che si apre= ה al secondo 2= ב.
In definitiva si svela totalmente “l’amare = א ה ב di Dio” e il senso di amare è sinteticamente l’Uno א che apre ה una famiglia ב.  

L’Uno contiene già la dualità, la pluralità. Nell’unità di Dio è contenuto il Tutto che nel manifestarsi si moltiplica in una serie di unità particolari. Per diventare molti, per identificarsi in ogni singola parte del Tutto, è necessario “lo spezzarsi” della divinità, a rinunciare ad essere Uno in se stesso per essere Uno in molti e Tutto in ciascuno.




[1] Vedi “Essere fratelli nella Famiglia di Dio” http://www.bibbiaweb.net/bibbi152.pdf