giovedì 22 maggio 2014

Genesi 1,9-13

Commento esegetico

 9Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. 11Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. 13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

Questa descrizione, nella sua essenzialità, sembra evocare un altro grande evento: il passaggio del Mar Rosso. Il racconto sacerdotale di quel fatto (cfr. Esodo 14,21–22) sarà presentato con la stessa terminologia, proprio per richiamare alla memoria l’intervento creatore iniziale di Dio. L’esperienza della salvezza storica ha permesso di comprendere il ruolo creatore di Dio e così i due elementi, creativo e redentivo, si intersecheranno sempre nei racconti e nelle preghiere. Dio crea salvando; Dio salva creando. La creazione è il primo atto salvifico di Dio. La vita era impossibile: Dio ha fatto apparire l’asciutto e ha reso possibile la vita. Per fare questo Dio ha dovuto dominare le acque e nella mentalità mitica le acque sono la potenza non dominabile, sono i grandi mostri o le potenti divinità primigenie del caos. Dio crea la separazione decisiva per la vita: la distinzione fra terra e mare. Adesso ci sono gli ambienti vitali dove sarà possibile l’esistenza. Al terzo giorno vengono assegnate due opere: la separazione della terra e del mare e la produzione dell’erba e di tutta la vegetazione. I primi tre giorni, infatti, secondo lo schema dell’autore, comprendono le opere di fondazione, mentre gli altri tre giorni saranno dedicati alle opere di ornamentazione. L’erba e le piante sono poste in questa prima fase perché sono realtà ferme e immobili, a differenza di tutte le altre opere seguenti caratterizzate dal moto. È interessante notare l’insistenza con cui l’autore ripete la formula  secondo la loro specie .

Dio disse: le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto
Dio ordinò che le acque si radunassero in un unico luogo (l’espressione “unico luogo” denota le profondità e le cavità della crosta terrestre). Dio ordinò alla terra ferma di infiammarsi e di emergere mediante eruzioni enormi. Dio parlò e disse: “Le acque che son sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e apparisca l’asciutto” (Genesi 1:9). Osservate cosa accadde: “e così fu”. La terra ferma, le vette delle montagne e le alture emersero mediante il sollevamento più grande che si possa immaginare, e milioni di tonnellate di acque irruppero con violenza nelle profondità e nelle cavità della terra. Le acque della creazione sono citate spesso nelle Scritture per rappresentare sia la vita che le prove e le afflizioni della vita.

La terra produca
Per la creazione della vegetazione l'ordine è dato alla terra. L'idea è quella della terra madre che produce la vita ma qui per ordine di Dio, e non invece come divinità autonoma.

Commento patristico

Origene
Dio chiamò l’asciutto terra come questo “asciutto” dopo essersi separato dall’acqua… viene chiamato “terra”, così i nostri corpi, compiuta la medesima separazione, non rimarranno aridi, ma saranno chiamati “terra”, perché potranno ormai portare frutto per Dio.
Agostino
Si raccolgono le acque   Chi ha raccolto le acque in un'unica società( unico, infatti, è il fine che esse si prefiggono: la felicità temporale e terrena)?..Chi o Signore se non tu?
E appaia l’asciutto   E sei stato tu, Signore, a comandare…che apparisse la terra arida, assetata di te.

Commento spirituale

E appaia l’asciutto Dall’implosione di raqya venne fuori il caos primordiale, la materia informe. Dio chiamò l’asciutto terra: Dio diede vita alla materia informe e inorganica formando la terra, e la separò dalle acque disobbedienti  e chiamò la massa delle acque mari . Così Dio cominciò a formare l’universo materiale costituito da acqua, terra, aria e luce. Il nostro universo è la restaurazione di quell’ordine voluto da Dio in principio per tutti gli esseri viventi, (universo-UOMO) che doveva essere generato da raqya, se lei avesse aderito al progetto di Dio. La creazione della materia è stata formata dall’effusione dello Spirito Santo sul “meno del nulla” in cui è piombata raqya a causa del peccato.

La terra produce per la prima volta germogli, semi, erba ed alberi che fanno frutti con semi con la grazia di Dio, l'acqua dal Cielo di sopra in comunicazione con il cielo della sfera umana, le acque di sotto. Che siano frutti spirituali lo notiamo dal fatto che nel 3° giorno non sia stato ancora creato il sole. E’ la Parola di Dio che produce i   frutti: Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare…così sarà della parola uscita dalla mia bocca (Is 55,10.s) E’ così spontaneo andare con la mente alla parabola uomo-albero: Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai (Sal 1) e questo stadio evolutivo spirituale implica che Dio ha creato per l’uomo la stabilità quale quella d’un albero solido. Questo uomo con la stabilità, ben irrigato, viene su retto e diritto; non è più nel mondo delle tenebre di Gen 1,1.2, però è ancora impedito nel muoversi, non può portarsi verso gli altri, non ha ancora gambe, è, appunto, come un albero fisso nella propria terra, può produrre semi, fiori e frutti, ma è egoista pensa solo a sé, si fa bello, ma è passivo e non s’interessa più di tanto se i suoi semi attecchiscono o no. Occorre un altro intervento di Dio, un’altra tappa spirituale. Nel 3° giorno Dio proclama due volte vide che era cosa buona per l'ordine e la stabilità, per fede e frutti dati nella libertà.

Commento decriptato

E Dio disse: la terra produca germogli, erbe che producono seme ed alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie. E così avvenne (Gn 1,11), e questo seme ז ר ע , che con i segni dice colpire ז il male ר ע , indica che l’uomo lo può attuare col discernimento ricevuto che lo rende un mattone del popolo di Dio. I frutti sono פ ר י perì’,che in senso fisico “per la bocca פ corpi ר sono י“, ma parlano di battesimo di Spirito e di Parola “soffia פ nel corpo ר l’Essere י Sotto l’aspetto della parabola dell’uomo è il parto, la separazione dalle acque, appare la terra asciutta, con la nascita d’un uomo (i semi) o d’una donna (i frutti) alla vita della fede in Dio che dà i primi semi e frutti; è un neofita che sarà nel 4° giorno sorretto da tutori, da garanti, come albero da frutto. Nei primi tre giorni Dio crea la terra, la materia prima spirituale dell’uomo che esce dalla crescita fisico - etica per entrare in una completa crescita spirituale. In conclusione dopo i primi tre giorni, costituenti un primo ciclo, da un essere alienato e pauroso s’è passati all’uomo di fede monoteista. E' stata creata la direzione verticale uomo - Dio e “come la terra produce la vegetazione e come un giardino farà germogliare i semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli.” (Is 61,11) Dio vuole manifestarsi più in concreto perché a questo uomo manca la dimensione orizzontale, cioè un rapporto fraterno con gli altri. Nel 4°,5° e 6° giorno farà dilatare la dimensione spirituale per proiettare l’uomo verso la nuova storia della salvezza e verso la vita eterna, perciò ora, con più fiducia nella tesi che si sta dimostrando leggiamo gli altri giorni della creazione.
Terzo giorno: in ebraico shilishi  la luce è potente nell’esistenza sorge con gli alberi da seme e da frutto, (si manifesta nella materia) la direzione verticale che mi rimanda al terzo giorno della risurrezione: sorge un’esistenza potente sarà nel Risorto o al primo giorno dopo il sabato rishion decriptato: il corpo è risorto portando energia.