martedì 5 novembre 2013

Immagine e somiglianza di Dio nei personificandi angeli e uomini

L’immagine e la somiglianza stanno in rapporto tra loro come la condizione e il fine, il dato e il compito, l’inizio e il termine della partecipazione alla vita di Dio. L’immagine di Dio nell’angelo e nell’uomo, condizione originaria nella generazione, è portata a compimento con la somiglianza divina mediante l’opera dello Spirito Santo che rende ciascun personificando persona divina.
Gli angeli e gli uomini accettando liberamente di essere ad immagine di Dio hanno il compito di scegliere il bene come grazia dello Spirito Santo in loro, questa unzione li rende simili al Figlio Unigenito di Dio.
Per essere ad immagine di Dio il personificando deve scegliere la femminilità (figlia di Dio) e lasciare la mascolinità al Padre. In questo modo Dio si unirà al personificando rendendolo simile all’Unigenito Verbo (figlio di Dio). Lo Spirito Santo ha donato la somiglianza divina a ciascun personificando perché ha accolto il suo essere immagine di Dio mediante la sua sponsalità e ha reso fecondo la sua vita attraverso la sua maternità generando in sé il Verbo Unigenito di Dio.

L’immagine divina nell’angelo si esprime nel suo essere partecipe della natura divina già nella sua generazione. Il suo compito sarà personificarsi attraverso il suo servizio all’uomo, attraverso l’unione con l’uomo che gli è affidato. La somiglianza divina nell’angelo avviene per illuminazione. Per questa luce che ricevano direttamente da Dio, gli angeli hanno una conoscenza superiore a quella dell’uomo. L’angelo è la prima natura luminosa dopo la causa prima da cui riceve un riflesso anche la luce seconda.
Gli angeli non avendo il corpo, non hanno la stessa energia di vita di un corpo formato  dalla terra per ottenere con esso una forza vivificante. La pienezza della loro immagine e della loro somiglianza consisterà nella loro unione perfetta con l’uomo.
L’immagine divina nell’uomo è il fondamento ontologico incancellabile, mentre la somiglianza divina è la libera realizzazione della propria immagine secondo il pensiero divino. L’uomo è stato creato dio per operare la sua attività creatrice nel mondo, come testimonia Gesù nel quale immagine e somiglianza si identificano: “Mio Padre opera fino ad oggi, e anch’io opero” (Gv 5,17).
La mancata corrispondenza tra immagine e somiglianza, fra la sua potenzialità e la sua attualità, costituisce proprio la specificità dell’uomo, che con la sua libertà dovrà realizzare il suo prototipo ideale: il Figlio Unigenito di Dio. Il corpo dell’uomo era stato affidato come un compito di ascesi creativa mediante lo spirito infuso da Dio.  I corpi di Adamo ed Eva quando vennero creati, non erano ancora pneumatofori, la loro materia non era ancora interiormente illuminata dallo spirito.  L’uomo aveva compiuto i suoi primi passi nel paradiso terrestre per conoscersi e determinarsi sotto lo guida diretta di Dio e per realizzarsi come persona attraverso la sua libera attività creatrice. Il mondo è dato all’uomo come progetto o potenzialità di paradiso.

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