Decriptiamo[1] le prime sei lettere
della Bibbia: Bereshit
Dopo la lettera
in
viene la
o "r'osh" appunto "testa"
, da considerare come la mente di Dio e la lettera
"bet" è anche la preposizione "dentro", quindi, cosa aveva
dentro
la testa
il Signore? Nella sua mente c'erano quelle due lettere
, la prima è la jod
, radice del verbo essere, e la
indica un segno, direi più in generale un disegno, un
modello, una indicazione precisa ed è l'iniziale della Torah
.
Come ogni progettista aveva nella mente un progetto ed il progetto era la Torah e l'architetto, che Isaia ricorda, voleva attuare quel progetto, infatti, Torah viene dal radicale "lanciare"
e un progetto è un lancio dalla mente, perché
"è
dalla testa
ad uscire
".
Dice un midrash ebraico che se un re costruisce un palazzo, generalmente fa venire un architetto e questi, il Verbo, la Parola, la Sapienza costruisce con un progetto, ha dei disegni
per stabilire dove deve collocare camere e porte:
"Così anche il Santo, benedetto sia, prima guardò nella "Torah"
e soltanto dopo creò il mondo. Genesi 1,1 si deve intendere così: "Con
la Torah Dio creò il cielo e la terra". (Genesi Rabbà 1)
Per quel midrash
è paria "Con la Torah", infatti la
è anche la preposizione "con" e la testa
che stava
nella Torah
e poi
"in
testa
c'è
la
" è cirlocuzione per alludere Torah.
Proseguendo sull'idea della casa e della Torah si può fare il passo. "Per casa
, vista
la luce
che c'è
nella Torah
creò Dio il cielo e la terra."Quelle sei
prime lettere furono anche divise in "Barà"
"creò"
e "shit"
"un
fondamento", ossia la Pietra della Fondazione, "Even
ha-Shetiyà", la prima pietra centro del creato a Sion nel Santo dei Santi
su cui fu posta l'Arca.
L'interpretazione che va per la maggiore considerare quel "Principio" fosse la Sua Sapienza, infatti, cosa di più alto poteva conoscere l'uomo ispirato che scrisse la Genesi, cioè il Mosè della tradizione, della Sapienza di Dio?
Rispondono i maestri ebrei "con la Torah creò il mondo", ella era là come il progetto per l'architetto. Dio "disse" e creò, quindi, creò con la Sapienza e con la Parola.
Il creato fu così opera della divinità unica e trinitaria. Se si tiene conto che allo spazio aperto tra due lettere si può all'occorrenza ritenervi scritta una lettera che indica, appunto, spazio aperto si ha che:
Come ogni progettista aveva nella mente un progetto ed il progetto era la Torah e l'architetto, che Isaia ricorda, voleva attuare quel progetto, infatti, Torah viene dal radicale "lanciare"
Dice un midrash ebraico che se un re costruisce un palazzo, generalmente fa venire un architetto e questi, il Verbo, la Parola, la Sapienza costruisce con un progetto, ha dei disegni
Per quel midrash
Proseguendo sull'idea della casa e della Torah si può fare il passo. "Per casa
L'interpretazione che va per la maggiore considerare quel "Principio" fosse la Sua Sapienza, infatti, cosa di più alto poteva conoscere l'uomo ispirato che scrisse la Genesi, cioè il Mosè della tradizione, della Sapienza di Dio?
Rispondono i maestri ebrei "con la Torah creò il mondo", ella era là come il progetto per l'architetto. Dio "disse" e creò, quindi, creò con la Sapienza e con la Parola.
Il creato fu così opera della divinità unica e trinitaria. Se si tiene conto che allo spazio aperto tra due lettere si può all'occorrenza ritenervi scritta una lettera che indica, appunto, spazio aperto si ha che:
- le prime due di "bereshit" sono anche
il radicale di "scegliere";
- le altre due contigue si possono leggere come
"moglie".
Ecco
che viene fuori l'idea, invero diffusa poi in tutta la Bibbia che: "Per scegliere una
moglie fu
alla fine
"... Dio a creare il cielo
e la terra. Guardando con attenzione tra le parole della Genesi al termine del
primo racconto della creazione pare proprio scorgervi che Dio intendesse
sposare; l'umanità, infatti, il 6° giorno della creazione in Genesi 2,1-2 si
trova: "Così furono portati a compimento
il cielo e la terra e
tutte le loro schiere.
Dentro B la mente/testa R dell’Unico A ad accendersi Sh fu I un
(di)segno T.
Questo versetto In principio è anche detto della
”alleanza del fuoco”
perché la prima parola
con cui inizia la Bibbia, contiene la parola ebraica di fuoco ש א ed è all’interno della parola alleanza ת י ר ב berit. Là l’alleanza ת י ר ב fu stabilità in mezzo con
lettere di fuoco ש א attuando a
pieno il il “principio” del primo versetto della Genesi
che interessava all’autore della creazione quello per pervenire alla Torah ה ר ו ת: ת i
segni י fu ש ad accendergli א l’Unico ר la mente ב Dentro.
Dio è
essenzialmente fuoco, luce. Infatti, con la sua luce-fuoco crea tutto e riporta
la creazione alla sua origine nella luce della risurrezione.Quindi, adesso possiamo leggere bereshit in chiave cristiana: nel suo corpo il primogenito risorge
per essere alla fine in tutti.
[1]
Consulta questi link dal sito di Alessandro Conti Puorger: http://www.bibbiaweb.net/lett057a.htm
e http://www.bibbiaweb.net/lett003a.htm
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