Commento
esegetico
Dio disse: Sia la luce
e la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle
tenebre e chiamo la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: un
giorno
Dio
disse
Contando il
numero delle volte in cui ricorre questa formula nel capitolo iniziale, ci si
accorge che ritorna 10 volte. Casuale? Probabilmente no! L’autore è troppo
attento e preciso a questi particolari per aver trascurato un elemento così
decisivo come il numero di volte in cui Dio parla. Dunque, per creare il mondo
Dio parla 10 volte, dice cioè 10 parole. Ma 10 parole sono il Decalogo.
Volutamente il compositore ha creato un significativo collegamento fra la
creazione e il dono della Legge, l’inizio del mondo e l’inizio del popolo. Solo
al Sinai Dio si rivelerà pienamente a Israele, ma in principio l’intervento di
Dio era già rivelazione.
Sia la luce e la luce fu. Dio vide che la luce era
cosa buona
Nel senso letterale, Dio vide che la
luce era cosa buona, così decretò che non si mischiasse più con la tenebre, ma
funzionasse indipendentemente durante il giorno (Rashì). Ramban sostiene
che il termine vide che era cosa buona significa che Dio
espresse la sua approvazione e decretò la stabilità del fenomeno in
discussione, in questo caso la luce che non richiedeva ulteriori
perfezionamenti. Per tutta la narrazione la formula che era cosa buona indica
che l'elemento in discussione è stato completato. Così, per esempio, la luce è
descritta come buona in quanto la sua esistenza e la sua funzione sono divenute
definitive.
e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce
giorno e le tenebre notte
Secondo il
Midrash, la luce originale era di una intensa qualità spirituale e Dio
vide che i cattivi non erano meritevoli di goderne. Di conseguenza la
separò dal resto dell'universo e la mise da parte perchè ne fruissero i giusti
nel Mondo a Venire (Rashì). Il verbo separare
tanto caro all’autore sacerdotale su cui costruisce tutto il suo racconto
evidenzia il procedimento di distinzione
e differenziazione. La luce è la prima realtà creata, fondamento di tutto il
mondo visibile. Con essa prenderà origine il tempo attraverso l’alternanza del
giorno e della notte. La separazione della luce dalle tenebre che richiama
l’idea dell’elezione divina nei riguardi del popolo santo, denota la vocazione
celeste della realtà creata (ordine) sulle tenebre(disordine) che oscurano il progetto
divino. Dopo l’intervento separatore, Dio dà il nome alle realtà create, ma non
a tutte. Dà il nome al giorno e alla notte, al firmamento del cielo e poi alla
terra e al mare: cioè gli elementi essenziali. Il resto è lasciato all’uomo,
giacché «dare il nome» è un segno di dominio, di superiorità e di conoscenza.
e fu sera e fu mattino.
Il primo giorno è ora completo. Il
Testo usa il numero cardinale echad, giorno uno, invece
del numero ordinale rishon, primo giorno, per
indicare che in quel giorno Dio era Uno (in quanto la frase può essere
resa il giorno dell'Uno)
Commento patristico
Procopio
Dio disse Dopo il cielo e la
terra avendo creato anche gli angeli, Dio vuole insegnare loro che ne è il
Creatore, perché non credano di essersi fatti da sé. Per questo creando ogni
cosa con la sua Parola, d’ora in poi la mostra a loro… cosicché, vedendo il
prodursi delle cose da allora create, chiaramente comprendano che chi le fa e
anche il loro proprio Creatore, che col suo volere li ha posti in essere come
anche ora ogni opera segue alla sua voce. Che sia accaduto così lo mostra anche
Dio stesso, dicendo al beato Giobbe: Quando facevo gli astri,inneggiavano a
me tutti i miei angeli (Gb 38,7). La
luce fu La prima parola che Dio disse ha riempito di
luce l’universo (S.Basilio). Cosa
buona Ad ogni parola di Dio, si accompagno la lode
delle cose create. Come Dio aveva preannunciato la parola creatrice per
istruire le Potenze inttellegibili, così anche per mostrare loro che il
Creatore non è altro dal Giudice, …alla creazione fece seguire il Giudizio.
Siriaci
Sia la luce All’inizio di ciò che fu, erano state create le assemblee dei celesti, per istruirle Dio fece udire la sua voce: “la luce illumini tutto!” Così gridò il Creatore, e riunì i celesti perché udissero la meraviglia.
Vide che era cosa buona
E disse ciò per istruire gli esseri celesti.
Ruperto
Sia la luce Padri
di altissima fama interpretano il termine luce come significante la natura
angelica: non solo in quanto dotata di intelligibilità ma anche in quanto
risplende della grazia delle vera Luce.
Vide
che la luce era buona Non possiamo intendere se non quella luce che
è capace della divina bontà: la luce razionale della creatura angelica.
E divise la luce dalle
tenebre Allude al tremendo giudizio di Dio che si compì sul
diavolo. Poiché che cosa sono queste tenebre, se non tutti gli angeli di Satana
con il loro stesso principe? Queste tenebre e questa luce Dio le divise:
separando gli angeli cattivi da quelli buoni. Le divise con separazione
immutabile, cosicché né i cattivi che
erano caduti potessero rialzarsi,né i buoni…potessero cadere peccando. Così nel
Verbo di Dio i cieli furono confermati, e con lo Spirito della sua bocca
tutta la loro potenza (Sal 32,6) e
così il Creatore se ne avvolse come di veste (cfr Sal 103,2).
Apocrifi
Vita di Adamo ed Eva “
E’ per causa tua che sono stato gettato sulla terra. Nel giorno in cui
fosti creato…e il tuo volto e la tua figura furono fatti a immagine di Dio,
l’arcangelo Michele… andò a chiamare tutti gli angeli e disse: adorate
l’immagine del Signore Dio, come ha comandato il Signore. Ma io ribattei: no, io
non ho motivo di adorare Adamo…Non adorerò uno inferiore a me, perché vengo
prima di ogni creatura e prima ch’egli fosse creato io ero già stato creato: è
lui che deve adorare me, e non viceversa. Udendo queste cose gli altri angeli
del mio seguito si rifiutarono di adorare…E il Signore Dio si adirò con me e mi
fece espellere dal cielo, privandomi della gloria, insieme con i miei angeli. E
così per causa tua fummo gettati sulla terra.”
San Bernardino
“Dio creò tutta la natura angelica, nella quale
c’erano: angeli, arcangeli…cherubini e serafini…Sopra tutti costoro pose
Lucifero, più bello, più nobile, a conoscenza dei segreti di Dio, come nessun
altro creato da Dio. A lui, Lucifero, e a tutti gli altri angeli fu dato spazio
e libertà: o esseri soggetti a Dio o ribelli a Dio”.
e chiamo la luce giorno
e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: un giorno
Ruperto
La luce E’ la bellezza degli angeli buoni.
Chiamandoli “giorno”, Dio li stabilisce nella felicità e li conferma nella
grazia e nell’onore cosicché la luce, una volta chiamata da Dio con il nome di
giorno, non possa più trasformarsi in tenebre.
Le tenebre E’ la bruttezza degli spiriti cattivi. E’ il
fatto che siano chiamati “notte” significa la condanna delle tenebre, proferita
una volta per tutte, in modo fermo e stabile, dalla bocca stessa
dell’immutabile Dio.
Un giorno Non giorno primo, ma un giorno: poiché è il
Verbo il giorno primo, anzi il
San Bernardino
Quelli angeli che si
schierarono con Dio furono confermati in grazia, mentre gli altri che si
ribellarono a Dio furono confermati nella colpa.
Commento
spirituale
Dio disse: Sia la luce
e la luce fu
Dio comunicava la sua Sapienza alle creature angeliche. Gli angeli
crescevano nella conoscenza di Dio fino alla grande rivelazione del Verbo
Sapienza del Padre che consisteva nella generazione dell’universo umano al
quale dovevano collaborare per conformarsi al Verbo.
Dio genera la sua prima
“angela” nella sua sostanza (al femminile perché è chiamata ad essere Sposa di
Dio aderendo al progetto del Padre e quindi Madre di una nuova angela sempre più a immagine del Verbo).
Così vennero generati i cieli, questi miriadi di angeli che crescevano in
luminosità, in Sapienza fino a giungere a colei che doveva completare
l’universo angelico per essere in sommo grado l’angela più simile a Dio. In virtù della gerarchia celeste ogni angela doveva essere superiore alla
precedente secondo lo stile evangelico “I primi saranno gli ultimi e gli ultimi
i primi”. L’ultima angela ad essere
generata fu Lucifera.
E
la luce fu. Agli angeli viene rivelato la prossima
manifestazione del Verbo, la generazione di un nuovo universo quello umano che
doveva essere superiore al primo.
Dio vide che la luce
era buona Dio esultò
perché molti angeli accolsero questo progetto di personificazione nel Verbo, ma
non tutti aderirono…
E separò la luce dalle
tenebre Allora
Lucifera la più luminosa di tutte, decise di non generare un nuovo
personificando, assumendo così la paternità che spettava a Dio. Lucifero si ribellò a questo progetto
perché voleva essere lui il capo dell’universo angelico, ed essendo colui che
aveva maggiormente ricevuto da Dio molta luce intelligibile e sapienza voleva
guidare l’esercito celeste. Inoltre non accettava l’idea che venisse superato
nel corso della successiva manifestazione del Verbo, allora convinse altri
angeli a non collaborare a questo progetto. Un terzo degli angeli (cfr Ap 12,4)
con a capo Lucifero si ribellarono e formarono un loro regno in cui si viveva
per se stessi e non per Dio. Però la maggior parte degli angeli con a capo
l’arcangelo Michele furono fedeli a Dio e proclamarono la regalità di Dio e del
suo Figlio in tutto l’universo angelico…(cfr Ap 12,7-9) e fecero precipitare
Lucifero e i suoi angeli nell’abisso infernale.
E chiamò la luce giorno
e le tenebre notte Gli angeli buoni furono stabiliti nella Luce e nella
Sapienza del Verbo per servire il progetto d’amore di Dio, mentre gli angeli
ribelli rimasero nel loro peccato e si stabilirono nel regno delle tenebre.
E fu sera e fu mattina:
un giorno Venne la sera, ciò significa che si consumò il
primo peccato di Lucifero e dei suoi angeli, ma “fu mattina”, vale a dire che
Dio continuò il suo progetto d’amore attraverso gli angeli buoni nel corso del
suo “giorno” eterno.
Commento decriptato[1]
E’ evidente il parallelo col 1° versetto del Vangelo di Giovanni: “Dio è luce e in lui non ci sono tenebre”; e “chiamò la luce giorno.” (Gen. 1,5a). E’ il giorno del Signore, il 1° giorno della Sua presenza, dell'annuncio che Lui c’è e se l’uomo accoglie la verità che Dio è la luce del mondo, esiste, è Domenica.
Le tenebre, ח ש ך
HSK,
lette con i segni si aprono, in senso fisico - “chiudere ח il
sole ש con la mano a coppa ך“,
(cioè mettere le mani davanti agli occhi per non vedere il sole) e in senso
etico - “chiudere ח la luce ש della
rettitudine .“ך.
Le tenebre le definisce notte ל י ל ה (laila),
massima negatività opposta alla luce con due ל,
che s’innalza sulle altre lettere, simbolo del nemico del popolo ebraico.
Con i segni di ל י ל
ה si
ha: ”il serpente ל è י il
potente ל del mondo ה”
e l’autore
del Genesi afferma così la sua verità che Dio esiste e chi si fa potente come
Lui, il Faraone è tenebre e notte. Se è luce il considerare che Dio c’è, le
tenebre sono la sua negazione, cioè uno, il nemico che si fa dio e non lo è,
s’oppone alla verità ed è radice del male. In sintesi questo 1°giorno è quello
del concepimento dell’uomo nuovo:
- luce א ו ר
”Per
la prima volta א si porta ו nel
corpo ר o L’Unigenito si porta nel corpo in riferimento a
Cristo luce del mondo principio di ogni essere vivente.
- giorno י ו ם
in
cui ”Iahveh י porta ו la
vita ;”ם
- buono ט ו ב
tob
”nell’utero ט la porta ו dentro
ב”
e
”amore ט porta ו dentro
.”ב
Nell’uomo è creato l’amore e inizia un cammino per imparare ad amare.
Ciò che s’oppone
al concepimento è tenebra ח ש ך HSK, è chiudere ח i
genitali ש ך
separò
Il separare allude anche al "liberare" una cosa da un'altra cosa a cui era legata. Per liberare l'ebraico, infatti, usa anche il radicale
onde "separare" BDL lo posso anche
intuire come "da dentro B
libera DL Libera da chi?
Gesù
Cristo è la spada che separa recide dal serpente, infatti
si può leggere
"dentro B sbarra D
l'esistenza I al serpente L " o anche "da solo BD starà I il serpente L
"o dentro B distaccato, debole,
povero DL.
separò
Il separare allude anche al "liberare" una cosa da un'altra cosa a cui era legata. Per liberare l'ebraico, infatti, usa anche il radicale
E
fu sera e fu mattina: giorno
primo
In quella sera ע ר ב vi entra il maligno o anche “nemico ע ר dentro
ב; si consuma il peccato degli
angeli poiché c’è la separazione della luce (angeli buoni) che hanno aderito al
progetto di Dio, il mattino ב ק ר in casa ב si
riversano ק i
corpi ר”, e quindi sono entrati nel
giorno י ו ם sono
portati nella vita e gli angeli ribelli sono entrati nella notte ל י ל
ה del mondo il serpente è il potente.
Potremmo decriptare dalla casa (intesa come casa di Dio) si riversa lo Spirito come corpo
come materia (nel senso che lo Spirito effondendosi crea una nuova cosa: la
materia primordiale). Quella materia-corpo che purificata dal male entrerà in
quel giorno unico ed eterno. Quel primo giorno che ci riporta
alla resurrezione: sarà portato in vita י ו ם quell’Unigenito
chiuso ח א con le sbarre ד nel sepolcro.
Decriptando, ancora unico: ehad L’unigenito א nascosto
ח nella
mano di Dioד
o il fratello ח א aiutaד. Il Figlio di Dio si sta manifestando nella
luce del mondo angelico, infatti l’angelo è il fratello dell’uomo che viene in
suo aiuto per formarlo all’immagine divina.
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