Dio Uno-Unico è il Tutto senza alcun oltre, l’Infinito. Dio è Essenza[1] e
Sostanza[2]. Essenza per quel che è, Spirito Assoluto[3]; Sostanza
per quel che ha, Amore, possiede se stesso nella sua natura[4] divina.
Dio Spirito
Assoluto, nel suo abisso divino[5], manifesta
la sua natura divina come Amore, il quale, si fonda nella Libertà[6].
L’Assoluto di
Dio per amore della sua natura si fa relazione attraverso due passaggi: il
primo è quello all’interno della vita di Dio nella Trinità, dall’essere per sé
del Padre all’essere “per” e “nel” Figlio Unigenito, con lo Spirito Santo[7]. Il
secondo passaggio è la relazionalità esterna del mondo di Dio nell’atto della
creazione.
Dio è Onnisciente, poiché conosce
perfettamente il Bene[8] che
garantisce l’eterna esistenza e conosce perfettamente
“il male”[9] che produrrebbe
l’assoluta inesistenza, l’annullamento, il nulla assoluto.
Dio-Uno-Unico e Assoluto nella sua libertà
vuole distinguere la propria Onniscienza, in conoscenza delle potenzialità del
male e conoscenza delle potenzialità del bene. Dio Assoluto vuole darsi un limite[10]:
disattivare le potenzialità del male per poter perseguire eternamente le
potenzialità del bene.
Questa autolimitazione divina genera un
movimento diffusivo di bene, poiché è proprio dell’amore divino dilatarsi al di
là di sé. Dio nella propria libertà sceglie di agire esclusivamente attraverso
la dinamica del bene per garantire un
eterno Sì alla Vita
eterna; avrebbe potuto scegliere di attivare le potenzialità del male se avesse
voluto annullarsi, ma non lo fa perché fedele alla sua volontà di essere Dio
non annulla alcunché del Tutto che egli è, poiché ogni infinito Aspetto[11] di Se
stesso, è indispensabile alla totalità dell’Infinito.
Dio è dinamico Amore immutabile/mutevole
nel suo eterno presente. immutabile nell’Essenza; mutabile per il dinamico
amore che effonde nella vita della Sostanza[12].
Dio si manifesta come Persona[13], decide
di rivelare il suo Volto e quindi riversa il suo Amore in ciascun aspetto
particolare della sua Sostanza.
Nell’eterno suo presente,
Dio-Uno-Unico cantava l’Io sono in un
monologo che, attraversando gli infiniti aspetti particolari della Sostanza,
echeggiava nel Tutto come armonia polifonica.
Dio nel suo progetto d’amore vuole che ogni aspetto particolare della
Sostanza diventi ciascuno dono di se
stesso agli altri.
Ogni Aspetto particolare per
diventare un essere distinto e in perfetta comunione con Dio dovrà essere
abilitato a personificarsi nella Sostanza divina, attraverso la prova della
libertà, nella dimensione spazio-tempo[14].
[1] "essenza" (dal greco
"ousia"), vuol dire ciò
che realmente è, ciò per cui una cosa è quel che è anziché un'altra cosa.
[2] dal latino substantia, ricalcato dal greco
ποκείμενον (hypokeimenon), letteralmente traducibile con "ciò che
sta sotto", si intende ciò che è nascosto all'interno di una realtà.
[3] Lo Spirito Assoluto è Colui
che esiste per sé come vivente in eterno.
[4] Dal latino natus da nasci
nascere suffisso del participio futuro che letteralmente significa la forza
che genera. In greco il termine “natura” physis deriva dal verbo greco phyo,
che genericamente indica far crescere, crescere. Il termine
“natura” indica l’origine, l’inizio, la provenienza e la genesi
di una cosa o di tutte le cose. Concettualizzato, diventa fin dagli albori
della filosofia, un concetto-chiave nel ricercare coi presocratici l’origine
della natura, intesa come “mondo”, ossia come l’insieme di tutte le cose.
[5] Secondo la
teologia negativa Dio viene manifestato a partire dal suo nascondimento, la
categoria del “nulla divino” nel quale tutto nasce, la fonte originaria
dell’essere nella sua immobile profondità. Il
nulla relativo che attraverso il soffio invitante dello
Spirito diventa accoglienza della proposta del Tutto.
[6] In Dio
la libertà coincide con la necessità. La sua libertà non è libero arbitrio,
perché Dio vuole tutto ciò che corrisponde alla propria natura, al proprio
amore. Infatti, l’Amore contiene una legge necessitante che consiste
nell’uscire da sé per poter esercitare al massimo le sue potenzialità.
[7] La terza
Persona è l’amore umile che si svuota della sua persona, affinché le altre
persone siano e possono entrare in rapporto. Lo Spirito Santo è la metaxu, tra il Padre e il Figlio, che
accompagna il Padre e il Figlio ad essere relazione d’amore.
[8] Il bene è qualche cosa, oltre
la quale non posso spingermi; che esiste in sé, appunto perché è una
totalità ideale infinita. Il bene
è l’infinito nella sua sostanza d’amore.
[9] Il male
è l’assenza del bene, il nulla assoluto, in greco ouk on. Il male è solo un aspetto apparente del bene, poiché ciò che
può essere pensato per opposizione al bene sostanzialmente non esiste, il male
non è essere, ma negazione dell’essere
[10] In
ebraico limite ghebul deriva da gava alto, altezza. Ciò ci fa
comprendere che Dio è l’Altissimo, che nessuno è pari a Lui, chi sorpassa
questo limite si vuole mettere al suo livello. Qui Dio vuole porre un limite
alle potenzialità del male, per affermare che il nulla non ha consistenza senza
la sua opera.
[11] Gli infiniti aspetti della sua sostanza sono
i personificandi enti generati da Dio
a diventare persona divina.
[12] Per la teologia ortodossa questa
sostanza è la Sofia divina, il mondo divino, la vita di Dio nella sua natura.
[13] Il termine
"persona" deriva dal latino persōnam derivato probabilmente dall’etrusco φersuna
ritenuto un adattamento del greco πρόσωπον (prósōpon) dove indica il
volto della sostanza individuale.
[14]La categoria spazio-tempo costituisce il banco di
prova della libertà creaturale per giungere alla personificazione divina
nell’eterno presente.
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