Queste sono le generazioni
del cielo e della terra, quando vennero creati. 4bNel giorno in cui il
Signore Dio fece la terra e il cielo5nessun cespuglio campestre era
sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva
fatto piovere sulla terra e non c'era uomo che lavorasse il suolo, 6ma un vapore sgorgava
dalla terra e irrigava tutto il suolo. 7Allora
il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un
alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
Commento
esegetico
Il
Signore Dio
Da un punto di vista
narratologico si osserva come il passaggio dalla semplice indicazione di Dio
con il nome di Elohim del capitolo
primo al nome proprio Jahvè dei
capitoli due e tre, si passi dal tema generale della creazione del cosmo,
all'osservazione più particolareggiata della creazione della terra e dell'uomo,
e di quest'ultimo in rapporto con Dio. Il nome Elohim esprime il Dio trascendente artefice di tutta la creazione,
mentre Jahvè è il partner (Sposo divino) della futura alleanza Israele, sua
sposa.
nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba
campestre era spuntata
come
in Gn 1,2 l’autore descrive la
situazione di aridità e di desolazione del suolo che precede la creazione
dell’uomo.
vapore
il
termine ad in ebraico vapore che sale dalla terra fa pensare
alla presenza dell’ Adam (umanità) che sarà plasmato dalla terra adamah, lo confermano le prime due
lettere di vapore alef e dalet.
Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e
soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
Dio plasma
l’uomo con polvere del suolo. Viene utilizzato proprio il verbo del vasaio. In
ebraico, vasaio (yoser) è il participio del verbo plasmare. Quindi Dio
fa il vasaio; prende del fango e lo forma, lo impasta. Non è un’invenzione del
nostro autore; abbiamo trovato nel mito di Atrahasis che l’uomo è fatto di
argilla e che qualche divinità ha impastato l’uomo dal fango. Questo è un dato
che l’autore biblico ha studiato, ha conosciuto per tradizione, lo dà per
scontato e il linguaggio non gli fa problema. L’uomo è parente della terra. Ma
in ebraico il gioco linguistico fonda anche questo discorso teologico. Uomo si
dice adam Terra si dice adamah. Molto simili. Il femminile di
uomo in ebraico è terra. È intraducibile nelle nostre lingue. Ma per chi pensa
in ebraico è normale che l’uomo sia fatto di terra, lo dice il nome stesso. Adam indica l’umanità in genere, non è
il nome maschile. Il
testo non dice che Dio creò Adamo; Dio creò l’uomo. Non traducendo, noi abbiamo
fatto diventare Adamo un individuo, ma Adamo è l’uomo. Ognuno di noi è
Adamo.
alito
di vita
Il termine che
l’autore utilizza per indicare il soffio che Dio dà è un termine difficile da
tradurre, ed è un termine anche abbastanza raro: nešamah. Nel libro dei Proverbi la stessa
parola viene così spiegata: «La nešamah
è una fiaccola del Signore che
scruta tutti i
recessi segreti del cuore» (Prov 20,27). Quindi non è tanto la vita, non è
tanto il respiro, ma è soprattutto l’autocoscienza, la capacità di conoscersi,
di giudicarsi, è la libertà creativa, è la capacità di introspezione e di
intuizione, è la coscienza. Dio dà all’uomo la capacità di conoscersi e di
conoscere, di riconoscere il Dio creatore; il mondo «non esiste» se non c’è
l’uomo che lo conosce, che lo riconosce, e l’uomo riceve da Dio questa capacità
di conoscersi.
Commento
patristico
Procopio
Polvere
della terra Fummo formati con la parte più spregevole, volendo
mostrarci che siamo niente. Questa polvere sarà trasformata dalla Sapienza del
Creatore.
E
soffio un alito di vita Ciò che è comunicato da Dio, conduce alla
somiglianza con Colui che lo comunica. Dio plasmando il corpo della terra e
animandolo…con un’anima vivente e intelligente, infuse nell’uomo desiderio e
conoscenza naturali del bene. Ma poiché egli doveva non solo possedere tali
cose, ma essere partecipe dello Spirito Santo e portare le impronte luminose
della natura divina, gli alitò lo Spirito Santo che la trasforma nell’immagine
divina. E poiché Dio Padre nel Cristo si compiacque di ricapitolare tutte le
cose (Ef 1,10), cioè di ricondurle allo stato primitivo, il Cristo alitò
sugli Apostoli, rinnovando l’antico dono: e la natura divenne santa. Come
mediante i raggi del sole siamo uniti al sole pur essendone molto
lontani,..così mediante ciò che infuse nell’uomo, Dio lo trasse a sé, facendo
scendere sul volto di Adamo la propria purissima natura come un raggio.
Agostino
Anima
vivente Non… dobbiamo
ritenere che si tratti già dell’uomo spirituale,.. ma di quello ancora animato.
Così, quando egli – dopo il peccato – fu allontanato dal paradiso, rimase nella
condizione di animato, perciò tutti noi siamo nella condizione di “uomo animato”,
finché non conseguiamo lo stato dell’Adamo spirituale, il nostro Signore Gesù
Cristo.
Commento personale
Dio
sceglie tra i figli dell’uomo segnati dalla condizione miserevole del peccato -polvere
del suolo – Adamo e lo unge, lo elegge per farlo diventare il ricapitolatore delle generazioni
precedenti, infondendo in lui lo Spirito Santo. Egli aveva la missione di
salvare le generazioni precedenti e continuare la manifestazione del Verbo,
attraverso la generazione spirituale dei figli di Dio.
Commento
decriptato
ma un vapore sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo
Quel vapore altri non era
che la Nube
, quella che in forma di
colonna accompagnò gli Israeliti all'uscita dall'Egitto (Esodo 14,20).Si sta
formando l'uomo
, ed ecco che per la prima
parte di questa parola viene l'aiuto da parte di Dio con quel
a cui aggiunge il suo
soffio per dare la vita
.
allora il Signore Dio plasmò l’uomo dalla polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito נ ש מ ת di vita e l’uomo divenne un essere נ פ ש vivente
La neshamah/nishmat,
è una realtà che nelle 24 volte in cui è evocata nell’A. T. è attribuita
soltanto a Dio e all’uomo e mai agli animali e copre una serie di funzioni
alte, che sono spesso in connessione con Dio. E’ attraverso di essa che l’uomo
compie “atti spirituali” e riceve uno statuto particolare nell’ordine della
creazione. La nishmat-hajîìm (hajjîm in ebraico è “vita”) lo porta
all’esistenza ma soprattutto lo rende “intelligente” (Gb 32, 8).
Adamo alla vista
è un altro animale come quelli che aveva creato come esseri viventi secondo la
loro specie”. Dio, perciò, creò una ulteriore specie, ma non solo ciò. Adam א ד ם dal radicale א ד ם “essere rosso”, da cui deriva “sangue” ד ם , è il
“rosso”
e nel dire polvere del suolo è evidente la volontà di parlare della parte femminile
di Adamo, la “rossa”, l’adamah א
ד מ ה che
in ebraico indica la terra rossa lavorata.
Il testo Genesi
ha detto: ”Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra,
nessuna erba campestre era
spuntata perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno
lavorava il suolo e
faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo …”(Gen 2,4-6), perciò di
humus non ve ne era, v’era solo terra arida. In quei versetti è, infatti, messo
in parallelo il suolo rosso, “l’adamah א
ד מ ה “
e il suolo non lavorato, cioè il campo, la campagna, che si dice ש ד ה in cui vi sono le lettere di “demonio ש ד ”, perciò Dio prese polvere del suolo,
terra buona in cui non aveva ancora lavorato il demonio. ”Come se ad un certo
momento Dio formò un particolare animale e gli soffiò il suo spirito (Colomba)
e l’uomo א ד ם non fu solo una
creatura animale, ma un essere a Lui, l’Unico א, simile per il
soffio del suo Nome. La materia base da cui Dio lo forma י צ ר è la polvere della terra e Dio è perciò
come un vasaio י צ ר che con la
polvere della terra fa il corpo dell’uomo.
Decriptiamo respiro
neshamah/nishmat
"invia
luce
agli uomini
"
"energia
per risorgere
dai morti
"
"energia
che dal Nome
esce
"
"energia
che risorgerà
i viventi
alla fine
"
"con
l’energia
il Nome li segnò
"
"con l’energia
che accende la vita li segnò
Decriptiamo polvere afar
“si vede col soffio un corpo” la ‘ain è vedere , la P è una
bocca che soffia e R appunto è un corpo, indi la polvere è il corpo che si vede
sollevarsi dal soffio.
Decriptiamo terra adamah
ADMH è la terra rossa da adam il rosso e che l’uomo apre cioè è la terra lavorata, arata per ricevere il seme, la campagna buona da distinguere da Shad la steppa incolta.
Con adamah si arresta questa vita verso l’alto,infatti alef in origine dom il
sangue,
si blocca quella vita in ascesa noi dovevamo essere quel germoglio, quel
fiore, quel frutto dell’albero della vita che a causa del peccato ha preso
un’altra strada giungendo ai viventi in cui scorre il sangue.Cristo si è fatto
carne e sangue per riportare l’uomo a quella terra vergine eretz da cui sarebbe germogliato il fiore purissimo, l’uomo
primordiale così come Dio l’ha pensato.
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