L’immagine e la somiglianza stanno in
rapporto tra loro come la condizione e il fine, il dato e il compito, l’inizio
e il termine della partecipazione alla vita di Dio. L’immagine di Dio
nell’angelo e nell’uomo, condizione originaria nella generazione, è portata a
compimento con la somiglianza divina mediante l’opera dello Spirito Santo che
rende ciascun personificando persona divina.
Gli angeli e gli uomini accettando
liberamente di essere ad immagine di Dio hanno il compito di scegliere il bene
come grazia dello Spirito Santo in loro, questa unzione li rende simili
al Figlio Unigenito di Dio.
Per essere ad immagine di Dio il
personificando deve scegliere la femminilità (figlia di Dio) e lasciare la
mascolinità al Padre. In questo modo Dio si unirà al personificando rendendolo
simile all’Unigenito Verbo (figlio di Dio). Lo Spirito Santo ha donato la
somiglianza divina a ciascun personificando perché ha accolto il suo essere
immagine di Dio mediante la sua sponsalità e ha reso fecondo la sua vita
attraverso la sua maternità generando in sé il Verbo Unigenito di Dio.
L’immagine divina nell’angelo si
esprime nel suo essere partecipe della natura divina già nella sua generazione.
Il suo compito sarà personificarsi attraverso il suo servizio all’uomo,
attraverso l’unione con l’uomo che gli è affidato. La somiglianza divina
nell’angelo avviene per illuminazione. Per questa luce che ricevano
direttamente da Dio, gli angeli hanno una conoscenza superiore a quella
dell’uomo. L’angelo è la prima natura luminosa dopo la causa prima da cui
riceve un riflesso anche la luce seconda.
Gli angeli non avendo il corpo, non
hanno la stessa energia di vita di un corpo formato dalla terra per ottenere con esso una forza
vivificante. La pienezza della loro immagine e della loro somiglianza
consisterà nella loro unione perfetta con l’uomo.
L’immagine divina nell’uomo è il
fondamento ontologico incancellabile, mentre la somiglianza divina è la libera
realizzazione della propria immagine secondo il pensiero divino. L’uomo è stato
creato dio per operare la sua attività creatrice nel mondo, come testimonia
Gesù nel quale immagine e somiglianza si identificano: “Mio Padre opera fino ad
oggi, e anch’io opero” (Gv 5,17).
La mancata corrispondenza tra
immagine e somiglianza, fra la sua potenzialità e la sua attualità, costituisce
proprio la specificità dell’uomo, che con la sua libertà dovrà realizzare il
suo prototipo ideale: il Figlio Unigenito di Dio. Il corpo dell’uomo era stato
affidato come un compito di ascesi creativa mediante lo spirito infuso da Dio. I corpi di Adamo ed Eva quando vennero creati,
non erano ancora pneumatofori, la
loro materia non era ancora interiormente illuminata dallo spirito. L’uomo aveva compiuto i suoi primi passi nel
paradiso terrestre per conoscersi e determinarsi sotto lo guida diretta di Dio
e per realizzarsi come persona attraverso la sua libera attività creatrice. Il
mondo è dato all’uomo come progetto o potenzialità di paradiso.
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