Commento esegetico
9Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in
un unico luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10Dio chiamò
l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era
cosa buona. 11Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono
seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno
secondo la propria specie». E così avvenne. 12E la terra
produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie,
e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio
vide che era cosa buona. 13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Questa
descrizione, nella sua essenzialità, sembra evocare un altro grande evento: il
passaggio del Mar Rosso. Il racconto sacerdotale di quel fatto (cfr. Esodo
14,21–22) sarà presentato con la stessa terminologia, proprio per richiamare
alla memoria l’intervento creatore iniziale di Dio. L’esperienza della salvezza
storica ha permesso di comprendere il ruolo creatore di Dio e così i due
elementi, creativo e redentivo, si intersecheranno sempre nei racconti e nelle
preghiere. Dio crea salvando; Dio salva creando. La creazione è il primo atto
salvifico di Dio. La vita era impossibile: Dio ha fatto apparire l’asciutto e
ha reso possibile la vita. Per fare questo Dio ha dovuto dominare le acque e
nella mentalità mitica le acque sono la potenza non dominabile, sono i grandi
mostri o le potenti divinità primigenie del caos. Dio crea la separazione
decisiva per la vita: la distinzione fra terra e mare. Adesso ci sono gli
ambienti vitali dove sarà possibile l’esistenza. Al terzo giorno
vengono assegnate due opere: la separazione della terra e del mare e la
produzione dell’erba e di tutta la vegetazione. I primi tre giorni, infatti,
secondo lo schema dell’autore, comprendono le opere di fondazione, mentre gli
altri tre giorni saranno dedicati alle opere di ornamentazione. L’erba e le
piante sono poste in questa prima fase perché sono realtà ferme e immobili, a
differenza di tutte le altre opere seguenti caratterizzate dal moto. È
interessante notare l’insistenza con cui l’autore ripete la formula secondo
la loro specie .
Dio disse: le acque che sono sotto il cielo si
raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto
Dio ordinò che le acque si
radunassero in un unico luogo (l’espressione “unico luogo” denota le profondità
e le cavità della crosta terrestre). Dio ordinò alla terra ferma di infiammarsi
e di emergere mediante eruzioni enormi. Dio parlò e disse: “Le acque che son
sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e apparisca l’asciutto”
(Genesi 1:9). Osservate cosa accadde: “e così fu”. La terra ferma, le vette
delle montagne e le alture emersero mediante il sollevamento più grande che si
possa immaginare, e milioni di tonnellate di acque irruppero con violenza nelle
profondità e nelle cavità della terra. Le acque della creazione sono citate
spesso nelle Scritture per rappresentare sia la vita che le prove e le
afflizioni della vita.
La terra produca
Per la creazione della vegetazione
l'ordine è dato alla terra. L'idea è quella della terra madre che produce la
vita ma qui per ordine di Dio, e non invece come divinità autonoma.
Commento patristico
Origene
Dio chiamò
l’asciutto terra come questo “asciutto” dopo essersi separato dall’acqua…
viene chiamato “terra”, così i nostri corpi, compiuta la medesima separazione,
non rimarranno aridi, ma saranno chiamati “terra”, perché potranno ormai
portare frutto per Dio.
Agostino
Si raccolgono le acque Chi ha raccolto le acque in un'unica
società( unico, infatti, è il fine che esse si prefiggono: la felicità
temporale e terrena)?..Chi o Signore se non tu?
E appaia l’asciutto E sei stato tu, Signore, a comandare…che
apparisse la terra arida, assetata di te.
Commento spirituale
E appaia
l’asciutto Dall’implosione di raqya
venne fuori il caos primordiale, la materia informe. Dio chiamò l’asciutto
terra: Dio diede vita alla materia
informe e inorganica formando la terra, e la separò dalle acque
disobbedienti e chiamò la massa delle
acque mari . Così Dio cominciò a formare l’universo materiale costituito da
acqua, terra, aria e luce. Il nostro universo è la restaurazione di
quell’ordine voluto da Dio in principio per tutti gli esseri viventi,
(universo-UOMO) che doveva essere generato da raqya, se lei avesse aderito al
progetto di Dio. La creazione
della materia è stata formata dall’effusione dello Spirito Santo sul “meno del
nulla” in cui è piombata raqya a
causa del peccato.
La
terra
produce per la prima volta germogli, semi, erba ed alberi che fanno frutti con
semi con la grazia di Dio, l'acqua dal Cielo di sopra in comunicazione con il
cielo della sfera umana, le acque di sotto.
Che siano frutti spirituali lo notiamo dal fatto che nel 3° giorno non sia
stato ancora creato il sole. E’ la Parola di Dio che produce i frutti: Come infatti la pioggia e la neve scendono
dal cielo e non vi ritornano
senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare…così sarà della parola uscita
dalla mia bocca (Is 55,10.s) E’ così spontaneo andare con la mente
alla parabola uomo-albero: Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua che darà frutto a suo tempo e le sue
foglie non cadranno mai (Sal
1) e questo stadio evolutivo spirituale implica che Dio ha creato per l’uomo la
stabilità quale quella
d’un albero solido. Questo uomo con la stabilità, ben irrigato, viene su retto
e diritto; non è più nel mondo delle tenebre di Gen 1,1.2, però è ancora impedito
nel muoversi, non può portarsi verso gli altri, non ha ancora gambe, è,
appunto, come un albero fisso nella propria terra, può produrre semi, fiori e
frutti, ma è egoista pensa solo a sé, si fa bello, ma è passivo e non
s’interessa più di tanto se i suoi semi attecchiscono o no. Occorre un altro
intervento di Dio, un’altra tappa spirituale. Nel 3° giorno Dio proclama due
volte vide che era cosa buona per l'ordine e la stabilità,
per fede e frutti dati nella libertà.
Commento decriptato
E Dio disse: la terra produca germogli, erbe che
producono seme ed alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il
seme, ciascuno secondo la sua specie. E così
avvenne (Gn 1,11), e questo seme ז ר ע ,
che con i segni dice colpire ז il male ר ע ,
indica che l’uomo lo può attuare col discernimento ricevuto che lo rende
un mattone del popolo di Dio. I
frutti sono פ
ר י perì’,che in senso fisico “per
la bocca פ
corpi
ר sono
י“,
ma parlano di battesimo di Spirito e di Parola “soffia פ nel
corpo ר l’Essere
י
Sotto l’aspetto della parabola dell’uomo è il parto, la separazione dalle
acque, appare la terra asciutta, con la nascita d’un uomo (i semi) o d’una
donna (i frutti) alla vita della fede in Dio che dà i primi semi e frutti; è un
neofita che sarà nel 4° giorno sorretto da tutori, da garanti, come
albero da frutto. Nei primi tre giorni Dio crea la terra, la materia prima spirituale dell’uomo che esce dalla
crescita fisico - etica per entrare in una completa crescita spirituale. In
conclusione dopo i primi tre giorni, costituenti un primo ciclo, da un essere
alienato e pauroso s’è passati all’uomo di fede monoteista. E' stata creata la direzione verticale uomo -
Dio e “come la terra produce la
vegetazione e come un giardino farà germogliare i semi, così il Signore
Dio farà germogliare la giustizia e la
lode davanti a tutti i popoli.” (Is 61,11) Dio vuole manifestarsi
più in concreto perché a questo uomo manca la dimensione orizzontale, cioè un
rapporto fraterno con gli altri. Nel 4°,5° e 6° giorno farà dilatare la
dimensione spirituale per proiettare l’uomo verso la nuova storia della
salvezza e verso la vita eterna, perciò ora, con più fiducia nella tesi che si
sta dimostrando leggiamo gli altri giorni della creazione.
Terzo
giorno: in ebraico shilishi la luce è potente nell’esistenza sorge con
gli alberi da seme e da frutto, (si manifesta nella materia) la direzione
verticale che mi rimanda al terzo giorno della risurrezione: sorge un’esistenza
potente sarà nel Risorto o al primo giorno dopo il sabato rishion decriptato: il corpo
è risorto portando energia.