Commento
esegetico
Dio
disse: Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle
acque. Dio fece il firmamento e separò
le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che son sopra il firmamento.
E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo
giorno
firmamento
Cerchiamo di entrare
nella mente dell’autore e di immaginare la scena iniziale: la terra deserta
avvolta dalle acque e avvolta dalle tenebre. Dio sta intervenendo dall’esterno:
dapprima opera sulle tenebre e le separa dalla luce; poi interviene sulla massa
acquatica e la divide in due parti: una parte di sopra e una parte di sotto,
sicuramente separate dalla volta del cielo, realtà molto rigida e solida,
chiamata ancora in italiano con un termine latino «firmamentum» che indica
proprio la caratteristica di solida fermezza. Lo conferma l’ebraico raqia eil greco stereôma,
quello che è stato reso fermo, il
firmamento, l'arco del cielo, che si pensava essere solido, quello che fornisce
un fondamento, su cui una cosa si posa fermamente, sostegno, fermezza,
costanza. La radice verbale di questo sostantivo richiama anche l'operazione
del "laminare"; il sostantivo dà il senso di una lamina di metallo.
La funzione del firmamento è quella di contenere le acque in alto, escludere le
acque dannose. Il firmamento è immaginato con sportelli e chiuse da cui l'acqua
può uscire (cfr. 7,11; 8,22; 28,17; 2Re 7,2.19; Sl 78,23; secondo Giobbe 26,11,
poggia su colonne).
Dio fece il firmamento e separò le acque che sono
sotto il firmamento dalle acque che son sopra il firmamento. E così avvenne.
Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno
Rabbeinu Bachya cerca di spiegare
perchè la Torà non afferma che le opere del secondo giorno sono cosa buona.
Secondo il suo parere è perchè la creazione degli angeli e del firmamento, per
quanto di grande importanza, non era lo scopo primario della Creazione. Invece
lo scopo primario della Creazione è il "mondo di sotto", il
mondo dove l'Uomo svolge la propria opera per portare il piano di Dio a
compimento. Solo quando gli interessi dell'Uomo sono soddisfatti i cieli e gli
esseri celesti possono giustificare la loro esistenza; "i giusti sono
più importanti degli angeli al servizio divino." (Sanhedrin 93a).
Il firmamento
del 2° giorno è la zona d’interfaccia, al disopra all'uomo, se così si
può dire, sede di scambi tra il Cielo di Dio ed il cielo dell’uomo. Nel Cielo
di Dio c’è un'acqua speciale, spirituale, come ricorda Isaia (55,11b): che
scende e che non tornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza avere compiuto ciò per
cui l'ho mandata. Le acque di sotto diffuse sono lo spirito
dell’uomo, infatti: Nell'uomo quello che lo rende intelligente è lo spirito
(Gb.32,8).
In questo 2°
giorno è posto il firmamento, confine spirituale e così l'uomo ha la libertà di scegliere, perciò Dio
s’astiene dalla frase rituale ”E vide
che era cosa buona! ”, perché la libertà può anche essere usata per
scelte negative. E’ regalata la
possibilità all'uomo di percepire quel che viene da Dio - sopra – da ciò che viene da lui - sotto – ed è
frutto della verità del 1° giorno ha l’effetto di rendere libero l’uomo di camminare nella luce o nelle tenebre in
quanto dice Gesù “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32). L'uomo, ora, può scegliere di seguire
o rifiutare Dio, mentre prima non poteva
che camminare nelle tenebre, era obbligato ad essere schiavo senza
scelte. Il “Vide che era cosa buona!” del 2°
giorno è sospeso per essere detto da chi
deve giudicare se è buono, cioè dall'uomo libero.
Commento patristico
Origene
Sia
il firmamento Prima fece il cielo di cui si dice: Il
cielo è la mia dimora (Is 66,1) e dopo fece il firmamento, cioè il cielo
corporeo… Il primo cielo, spirituale, corrisponde alla nostra anima, al nostro
uomo spirituale che vede e percepisce Dio; mentre questo cielo corporeo,
chiamato firmamento, corrisponde al nostro uomo esteriore, che vede con sensi
corporei.
Separò
le acque… Ciascuno di noi
cerchi…di separare le acque: … separandosi dall’acqua che è sotto, cioè
dall’abisso in cui abita il principe di questo mondo, …e partecipando
dell’acqua che è sopra, … col cercare le cose dell’alto, dov’ è assiso
Cristo alla destra del Padre (Col 3,1).
Agostino
Le
acque che sono sopra il firmamento. Immortali, non soggette alla corruzione
terrena. Lodino il tuo nome, ti lodino i popoli sovracelesti dei tuoi angeli.
Procopio
Sotto
il firmamento… sopra il firmamento Dio volle, che la natura della creazione fosse duplice.
Una mutabile e corruttibile, nella quale sono mutabili, nel loro pensiero,
anche gli esseri dotati di ragione e intelletto che per natura sono
incorruttibili. L’altra, libera dai mali presenti, dalla quale il Cristo, per
l’economia salvifica, è divenuto Signore: e Dio voglia che tutti ne diventino
partecipi, dopo la sua seconda venuta nella gloria.
Commento
spirituale
Dopo il peccato di Lucifero, Dio continua la sua manifestazione con la generazione di un nuovo personificando, il primo dell’universo umano: il firmamento. Il firmamento come tutti i personificandi viene sottoposto alla prova di libertà in mezzo alle acque, cioè agli angeli. Egli viene collocato nell’universo angelico per discernere il bene e il male in modo da tenere separati gli angeli buoni da quelli malvagi. Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne
Il firmamento,(primo essere generato, a immagine del Verbo-Corpo di Dio) purtroppo, fu sedotto dai diavoli e assecondando il progetto di Lucifero scelse la morte. Dio chiamò il firmamento cielo. Il firmamento venne collocato nelle acque inferiori ( il cielo corporeo ) e invece di continuare la manifestazione del Padre, generando un nuovo personificando, si rinchiuse nel proprio egoismo diventando madre di un essere mortifero.
Questa sostanza mortifera, era destinata a piombare nell’annullamento (abisso), ma Dio grande nella misericordia effuse il suo Spirito su questa creatura che ritornò a vivere. Da questa sostanza in cui convivono lo spirito mortifero di Lucifero e lo Spirito di Dio si formerà la materia caotica dalla quale Dio continuerà la sua opera di divinizzazione.
E Dio chiamo il firmamento cielo, e fu sera, e poi mattina: secondo giorno
Nonostante il peccato del firmamento il progetto di Dio si compie: tutti gli esseri viventi sono chiamati ad essere cielo, faranno parte della Gerusalemme celeste secondo il disegno di Dio.
Commento decriptato
firmamento
Il firmamento "raqia'"
o volta celeste servendomi dei significati che abbiamo definito[1]
per le lettere ebraiche, "Il solo RQ che di
Iahwèh I (L'Essere)
si vede Ain " e "corpo R
rovesciato Q
è
in vista Ain
".Oppure
si può pure leggere ”in testa R sulla
nuca Q è in vista Ain come la kuppah
che gli Ebrei recano in testa che indica che lì finisce l’uomo e inizia Dio.
Dio chiamò firmamento
il cielo
Nel cielo Shamaim
di Dio quindi c’è maim ma particolare perché l’acqua M è I vita M, cioè acqua viva non creata, perché sua essenza e separa,
ma non scollega, da quella dell’uomo. In ebraico le parole cielo e sole hanno
in comune SM , che in ebraico
è “il Nome”, si possono leggere: Shamaim il Nome SM è I acqua M è I Madre M”. Dio unico, ha in sé l’acqua e lo
splendore del sole che sono emanazione maschile e femminile del Nome attinenti
alla divinità, essendo Dio padre e madre; Shamaim è forma di plurale duale di
Nome fa ricordare un
celebre discorso di Papa Luciani, Giovanni Paolo I: Dio è padre, ma ancora di
più madre)
le acque di sotto,
che arrivano all’uomo e sono spirituali, non le acque fisiche, ma grazia
che alimenta il suo spirito e fisicamente rappresentata dalla pioggia Come
la pioggia o la neve scendono dal cielo…così sarà della mia parola
uscita dalla mia bocca …(Is 5510s),
Secondo giorno
shenì la luce S che emana N, la luce S della grazia
N, la luce S inviata N nel cielo di sopra, l’uomo (il firmamento) è chiamato ad
essere cielo. Ma anche il fuoco S dell’angelo (ribelle) N, che riguarda il
cielo di sotto.